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PSC - Quadro Normativo

Art.39 - Perequazione

1. Obiettivi. La perequazione urbanistica si applica alle aree interessate da interventi di trasformazione urbanistica (Ambiti per nuovi insediamenti, di sostituzione, da riqualificare e aree destinate alla realizzazione di attrezzature di interesse collettivo) secondo il principio per il quale i proprietari, indipendentemente dalle specifiche destinazioni assegnate alle singole aree, partecipano, in misura proporzionale alle proprietà possedute, sia alla capacità edificatoria riconosciuta dal Poc sia agli oneri derivanti dalla realizzazione delle dotazioni territoriali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di qualità urbana. L’individuazione delle aree discende dal complessivo progetto del Psc, e coniuga l’esigenza di realizzare un esteso patrimonio di aree pubbliche destinate alla fruizione collettiva con quella di mettere in atto una significativa politica di nuova offerta di edilizia sociale.


2. Classificazione. La classificazione è finalizzata a individuare e raggruppare le aree di trasformazione urbanistica con analoghe caratteristiche di fatto e di diritto, alle quali nei Poc attribuire la medesima capacità edificatoria.
La classificazione individua cinque classi di suoli:

  • aree urbane edificate ad alta densità;
  • aree urbane edificate a medio bassa densità;
  • aree urbane non edificate;
  • aree agricole;
  • aree naturali.

Il Poc procederà alla esatta attribuzione di ogni area in esso inclusa alle classi di cui sopra.


3. Capacità edificatoria. In ragione delle caratteristiche fattuali e di diritto, il Psc riconosce a tutte le aree di cui al comma precedente, una capacità edificatoria che si articola in due componenti: l’indice perequativo e l’indice pubblico.
L’indice perequativo genera diritti edificatori destinati al libero mercato e, in parte, all’edilizia sociale di iniziativa privata.
L’indice pubblico genera diritti edificatori riservati all’Amministrazione comunale per la promozione di interventi di edilizia residenziale sociale pubblica.


4. Premialità. Al fine di conseguire gli obiettivi del Psc l’Amministrazione si riserva la possibilità di assegnare, in sede di formazione di Poc, una quota di edificabilità premiale oltre a quella attribuita con gli indici perequativi di cui al precedente comma 3. La premialità è finalizzata a incentivare: il trasferimento di edificabilità assegnata alle aree che l’Amministrazione intende acquisire, la realizzazione di interventi di edilizia residenziale sociale, la qualità ambientale, edilizia e architettonica degli interventi. Il Poc potrà stabilire ulteriori obiettivi per la realizzazione dei quali utilizzare meccanismi premiali.


5. Indici perequativi. Il Psc stabilisce per tutte le aree indicate nei commi precedenti un intervallo di variazione degli indici perequativi che spettano ai proprietari delle aree sopra indicate, all’interno del quale il Poc indicherà gli indici definitivi dei singoli comparti, espressi in mq di Su per ogni mq di St:

  • aree urbane edificate ad alta densità: da 0,27 a 0,40;
  • aree urbane edificate a medio bassa densità: da 0,20 a 0,27;
  • aree urbane non edificate: da 0,16 a 0,20;
  • aree agricole: da 0,10 a 0,16;
  • aree naturali: da 0,02 a 0,03.

L’indice pubblico è fissato nella misura di 0,02 mq di Su per ogni mq di superficie interessata dalla perequazione urbanistica.


6. Trasferimenti. I diritti edificatori riconosciuti con l’indice perequativo a un’area possono essere oggetto di trasferimento in altra area, qualora l’Amministrazione intenda acquisire la prima come dotazione territoriale.
Alle aree che ricevono i diritti edificatori trasferiti, il Psc riconosce una possibilità edificatoria composta, oltre che dall’indice perequativo e dall’indice pubblico, anche da componenti di carattere premiale, perseguendo gli obiettivi di cui al precedente comma 4.
Anche i diritti edificatori derivanti dall’indice pubblico, finalizzati alla realizzazione di edilizia residenziale sociale pubblica, possono essere oggetto di trasferimento allo scopo di garantire le condizioni di sostenibilità tecnica, economica e gestionale degli interventi.


7. Ripartizione delle aree. Allo scopo di perseguire gli obiettivi di interesse pubblico e di qualità del Psc, i Poc assoggetteranno le aree di trasformazione urbanistica alla seguente ripartizione:

  • un’area privata, articolata in una porzione destinata alla concentrazione della capacità edificatoria riconosciuta dal Poc e una porzione permeabile o di verde ecologico per garantire la qualità ecologico-ambientale dei nuovi interventi;
  • un’area destinata alle dotazioni territoriali, comprensiva della quota dovuta per legge come standard urbanistico, i suoli costituenti la quale vengono ceduti all’Amministrazione comunale a titolo gratuito. Essa comprende anche i suoli destinati a interventi di edilizia residenziale sociale.


8. Perequazione fondiaria e perequazione integrata. La contribuzione alle dotazioni territoriali avviene di norma nella forma della cessione di suoli (perequazione fondiaria). È demandata al Poc la facoltà di specificare possibili modalità alternative di contribuzione alle dotazioni territoriali da parte dei soggetti attuatori. In particolare, la contribuzione sotto forma di suoli potrà essere integrata o sostituita dalla realizzazione di opere e attrezzature pubbliche, oppure di servizi di manutenzione urbana (perequazione integrata).
È altresì facoltà dell’Amministrazione comunale, effettuate le opportune valutazioni in sede di Poc, trasformare le capacità edificatorie destinate all’edilizia sociale privata in edilizia di libero mercato. A fronte di tale eventuale cambiamento di destinazione dei diritti edificatori, al soggetto attuatore verrà richiesta una contribuzione alle dotazioni territoriali in termini di suoli, opere o servizi, con particolare riferimento agli obiettivi fissati per le Situazioni urbane interessate.


Art.40 - Partecipazione

1. Obiettivi. Il Psc si avvale dei percorsi partecipativi con l’obbiettivo di:

  • accrescere la qualità delle trasformazioni e introdurre innovazione, valorizzando il contributo conoscitivo e propositivo derivante dalla percezione degli abitanti, dalla creatività diffusa e dalle pratiche d’uso in atto;
  • accrescere l’efficacia dell’azione pubblica sul territorio, favorendo una governance allargata;
  • promuovere la cura del territorio, valorizzando la cittadinanza attiva, favorendo un’accresciuta coesione e inclusione sociale, coinvolgendo soggetti solitamente svantaggiati o meno inclini alla partecipazione.


2. Soggetti. Il Psc promuove l’attivazione di forme strutturate di concertazione e partecipazione, basate sulla trasparenza, sulla responsabilità, sulla collaborazione, sulla distinzione dei ruoli, con l’obiettivo di coinvolgere i seguenti soggetti nella costruzione delle politiche di attuazione e sviluppo delle scelte del Psc:

  • le istituzioni e gli enti che esprimono interessi generali della collettività;
  • i Quartieri, che esprimono interessi specifici della comunità legata al territorio;
  • i portatori d’interessi pubblici particolari, volti a garantire il buon funzionamento, la sicurezza, la tutela del territorio e dei suoi beni;
  • le organizzazioni sociali ed economiche;
  • le associazioni, i soggetti che presidiano parti di società, i singoli cittadini (con particolare attenzione ai più giovani).


3. Informazione. Il Psc riconosce una completa e trasparente informazione come condizione necessaria per ogni azione di coinvolgimento attivo dei cittadini. Per questo motivo, ai fini della diffusione di informazioni di carattere urbanistico, individua:

  • nel Sistema informativo territoriale lo strumento che predispone le applicazioni informatiche per la gestione, l’aggiornamento e il monitoraggio dell’attuazione del piano e rende disponibili servizi web per la consultazione delle basi dati territoriali;
  • nell’Urban Center lo strumento primario di diffusione delle informazioni e di scambio di conoscenze a livello cittadino;
  • nelle azioni di accompagnamento di piani e progetti, la principale modalità di trasmissione delle informazioni a livello locale.

Nei limiti delle disponibilità economiche e tecniche, il Psc raccomanda un adeguato trattamento delle informazioni di carattere urbanistico destinate ai cittadini, al fine di garantire la più ampia comprensione dei documenti anche e soprattutto ai soggetti privi di una specifica competenza tecnica.


4. Consultazione e progettazione partecipata. L’elaborazione degli strumenti operativi e attuativi è accompagnata da percorsi partecipativi di consultazione e progettazione, associati, ove possibile, a concorsi di idee o di progettazione, di volta in volta concordati con i Quartieri e con i diversi soggetti coinvolti dalle trasformazioni.
Il percorso è avviato sulla base di un “Programma” condiviso fra i promotori che esplicita i principali obiettivi iniziali, le modalità di lavoro, i punti fermi derivanti dalla pianificazione vigente, gli strumenti di comunicazione atti a promuovere il percorso stesso (anche all’interno dell’Amministrazione).
Un documento, sotto forma di “Rapporto”, restituisce in modo esauriente e completo le varie fasi del percorso partecipativo, i differenti contributi, gli esiti cui si è pervenuti e le loro motivazioni. Tale Rapporto accompagna l’atto dell’approvazione degli strumenti urbanistici conseguenti e costituisce un riferimento per le successive fasi di attuazione degli strumenti operativi, attuativi o settoriali.


5. Concorsi di architettura. In tutti i casi in cui si possa trarre giovamento da procedure di carattere comparativo tra differenti ipotesi progettuali, sia nella definizione del disegno urbano sia nella progettazione degli interventi pubblici, l’Amministrazione promuoverà il ricorso a concorsi di idee/progettazione per la definizione di progetti di alta qualità, capaci di mettere a sistema le conoscenze acquisite nelle modalità sopra esposte con la capacità progettuale dei professionisti. L’Amministrazione incentiverà la promozione di concorsi di architettura promossi da privati che condividano le finalità sopra esposte.


Art.41 - Monitoraggio del Psc

1. Obiettivi e oggetto. Il monitoraggio del Psc consiste nella verifica periodica dell’efficacia delle azioni promosse dal Psc, rispetto al raggiungimento degli obiettivi e ai risultati prestazionali attesi. Costituisce riferimento per Poc e Rue.
Il monitoraggio avviene attraverso l’aggiornamento di indicatori di attuazione del Psc e di indicatori di contesto, selezionati sulla base della loro rilevanza rispetto agli indirizzi strategici e agli obiettivi specifici del Psc. Tali indicatori sono descritti nel Quadro conoscitivo.


2. Indicatori dello stato di attuazione del piano. Il monitoraggio dell’attuazione del Psc avviene attraverso indicatori prestazionali che misurano le strategie, le politiche e le azioni del Psc, con riferimento a:

  • le strategie delle sette Città;
  • il governo delle trasformazioni urbanistiche negli Ambiti;
  • l’attuazione delle azioni previste per i tre Sistemi in termini di dotazioni e prestazioni.


3. Indicatori di contesto. Il monitoraggio del contesto avverrà attraverso indicatori descrittivi dello stato del territorio caratterizzando lo “scenario di riferimento” rispetto a cui il piano si trova ad operare.


4. Aggiornamento degli indicatori. Gli indicatori, catalogati all’interno delle banche dati gestionali e cartografiche del Sistema informativo territoriale, vengono aggiornati con cadenza annuale.


5. Rapporto di monitoraggio. La valutazione degli esiti del monitoraggio sarà restituita in un documento di pubblica consultazione elaborato dall’Amministrazione comunale con cadenza triennale. Esso indirizza la formazione degli strumenti urbanistici operativi e attuativi, adattandone obiettivi e azioni alle condizioni rilevate.


Art.42 - Formazione del Poc

1. Contenuti. I Poc sono formati in successione temporale nell’arco di validità del Psc in conformità alle previsioni del Psc stesso, del quale non possono modificare i contenuti. Il Poc contiene, per gli Ambiti per nuovi insediamenti, per gli Ambiti di sostituzione e per gli Ambiti da riqualificare:

  • la delimitazione e l'assetto urbanistico;
  • la definizione delle dotazioni territoriali ed ecologico-ambientali da realizzare o riqualificare, la loro localizzazione e le loro prestazioni, anche con riferimento agli obiettivi fissati nelle Schede di Situazione;
  • le destinazioni d'uso e gli indici edilizi;
  • i caratteri fisico-morfologici;
  • le modalità di attuazione degli interventi;
  • l'indicazione degli interventi da assoggettare a perequazione, compensazione e specifiche valutazioni di sostenibilità e fattibilità e di mitigazione e compensazione degli effetti;
  • l’esatta classificazione delle aree interessate ai fini dell’applicazione dei meccanismi perequativi di cui all’art. 39.

La previsione da parte del Poc dei nuovi insediamenti e degli interventi negli Ambiti da riqualificare è subordinata all'esistenza ovvero alla contemporanea realizzazione e attivazione di una adeguata dotazione delle infrastrutture per l'urbanizzazione.
Il Poc disciplina inoltre i progetti di tutela, recupero e valorizzazione del territorio rurale di cui all’art. 49 della Lr 20/2000, realizzando gli obiettivi stabiliti dall’art. 36 del Psc, e può assumere il valore e gli effetti dei progetti di valorizzazione commerciale di aree urbane, di cui all’art. 8 della Lr 14/1999, e dei piani pluriennali per la mobilità ciclistica, di cui alla L. 366/1998.
Le previsioni del Poc relative alle infrastrutture per la mobilità possono essere modificate e integrate dal Pgtu, approvato ai sensi dell’art. 22, comma 4 della Lr 20/2000.
Attraverso il Poc sono individuate le aree per gli impianti di distribuzione dei carburanti, ai sensi del D.Lgs 32/1998, per gli impianti di cogenerazione, per le cabine elettriche primarie.
Il Poc disciplina l’attuazione delle previsioni del Programma unitario di valorizzazione dei beni pubblici, concordate tramite accordo tra Comune e Agenzia del Demanio sulla base degli esiti di uno specifico Studio di fattibilità.


2. Elaborati. Il Poc è costituito da una serie di schede e mappe in scala adeguata e da un articolato normativo.


3. Costruzione del Poc. Il Poc consente, anche confrontando soluzioni alternative, un’accurata verifica della sostenibilità urbanistica, ambientale, economica e sociale delle iniziative proposte, che devono assicurare altresì elevati livelli di qualità urbana ed ecologico-ambientale e di partecipazione democratica.
A tale fine, ai sensi dell’art. 30, comma 10 della Lr 20/2000, il Poc di norma è formato a seguito di procedure concorsuali per selezionare in maniera concorrenziale gli Ambiti nei quali realizzare nell'arco temporale di cinque anni interventi di nuova urbanizzazione e di sostituzione o riqualificazione tra tutti quelli individuati dal Psc.
La selezione delle proposte avverrà valutando la capacità dell’intervento di soddisfare gli obiettivi e gli standard di qualità urbana ed ecologico-ambientale definiti dal Psc, attribuendo priorità agli interventi di riqualificazione urbana, di realizzazione dell’edilizia residenziale sociale e all’attuazione della città pubblica.
I criteri di selezione potranno riguardare: la localizzazione e l’entità delle aree di intervento; l’entità e la qualità delle aree di cessione; la tipologia e la qualità delle dotazioni territoriali previste; l’articolazione delle tipologie di residenza, comprese quelle afferenti all’edilizia residenziale sociale, e del mix funzionale connesso; le modalità e i tempi di attuazione indicati.
Al concorso possono prendere parte i proprietari degli immobili situati negli Ambiti individuati dal Psc, nonché gli operatori interessati a partecipare alla realizzazione degli interventi. Alla conclusione delle procedure concorsuali il Comune stipula, ai sensi dell'art. 18 della Lr 20/2000, un accordo con gli aventi titolo alla realizzazione degli interventi.


4. Poc con valore di Piano attuativo. Il Poc, nel definire le modalità di attuazione di ciascun nuovo insediamento o intervento di riqualificazione, programma la contestuale realizzazione delle dotazioni territoriali e delle infrastrutture per la mobilità; per realizzare questo obiettivo in maniera coordinata, il Poc può assumere, anche in deroga ai limiti temporali definiti dal comma 3, il valore e gli effetti del Pua, ovvero individuare le previsioni da sottoporre a pianificazione attuativa, stabilendone indici, usi e parametri.


5. Compensazioni. Al fine di favorire l'attuazione degli interventi di trasformazione, il Poc può assegnare quote di edificabilità, nell’ambito del dimensionamento complessivo stabilito dal Psc, quale equo ristoro del sacrificio imposto ai proprietari con l'apposizione del vincolo di destinazione per le dotazioni territoriali o per le infrastrutture per la mobilità, qualora tali aree non possano essere acquisite mediante perequazione. Per il medesimo scopo il Poc può prevedere, anche attraverso la stipula di accordi di cui all'art. 18 della Lr 20/2000, il recupero delle cubature afferenti alle aree da destinare a servizi, su diverse aree del territorio urbano, purché sia evidente la conformità alle prescrizioni, alle direttive e agli indirizzi del Psc.


6. La ValSAT nel Poc. Contestualmente alla redazione del Poc dovranno essere valutate le previsioni in esso contenute rispetto alle condizioni di sostenibilità esplicitate nella Valsat del Psc con riferimento agli orientamenti strategici delle sette Città di Bologna, alle strategie per la qualità, alle azioni previste nelle schede di Situazione per le parti di territorio interessate e a obiettivi di qualità ecologica, sociale, ambientale, della morfologia urbana e del sistema dei servizi. Tale valutazione sarà finalizzata a identificare gli impatti locali di ciascuna opera ed eventualmente a specificare ulteriori misure di mitigazione o compensazione in relazione alle peculiarità del territorio interessato e all’evoluzione delle sue caratteristiche ambientali, con riferimento anche al monitoraggio di cui all’art. 41.


Art.43 - Formazione del Rue

1. Contenuti. Il Rue contiene la disciplina generale dei tipi d’intervento, delle modalità attuative, delle destinazioni d'uso. Contiene altresì le norme attinenti alle attività di costruzione, di trasformazione fisica e funzionale e di conservazione degli edifici, ivi comprese le norme igieniche di interesse edilizio, nonché la disciplina degli elementi architettonici, degli spazi verdi e degli altri elementi che caratterizzano l'ambiente urbano e il territorio rurale.
In particolare, in conformità alle previsioni del Psc, il Rue contiene:

  • la definizione dei parametri edilizi e urbanistici e delle metodologie per il loro calcolo, degli oggetti edilizi, degli interventi, degli usi del territorio;
  • la disciplina urbanistica costituita dalla disciplina generale delle tipologie e delle modalità attuative degli interventi di trasformazione nonché delle destinazioni d'uso, negli Ambiti e nei casi stabiliti dal Psc, di cui all’art. 5, e inoltre dalla disciplina di tutela degli elementi che costituiscono il Sistema insediativo storico, come definito al capo A-II dell’allegato alla Lr 20/2000, dalla disciplina delle dotazioni territoriali, dai criteri e dai metodi per la determinazione del diritto edificatorio spettante a ciascun proprietario, in relazione al sistema perequativo di cui all’art. 39 del presente Quadro normativo;
  • la disciplina edilizia, che contiene le norme attinenti le attività di costruzione, di trasformazione fisica e funzionale e di conservazione delle opere edilizie comprese le norme igieniche di interesse edilizio e le regole per la qualità bio-architettonica ed energetica degli edifici, la disciplina degli oneri di urbanizzazione e del costo di costruzione, la regolamentazione della monetizzazione delle aree di cessione;
  • le norme per la qualità urbana, che contengono la disciplina degli elementi architettonici e urbanistici, degli spazi verdi e degli altri elementi che caratterizzano l'ambiente urbano, nonché la regolamentazione dell’attività della commissione per la qualità architettonica e il paesaggio.


2. Elaborati. Il Rue è costituito da una serie di mappe in scala adeguata e da un articolato normativo.


3. Partecipazione e procedimento. Il Rue e le successive varianti verranno elaborati nel rispetto dei principi di partecipazione di cui all’art. 40 e con attenzione agli esiti del sistema di monitoraggio di cui all’art. 41, nel rispetto del procedimento di approvazione di cui all’art. 33 della L.R. 20/2000.


Art.44 - Accordi territoriali

1. Obiettivi. Per coordinare l’attuazione del Psc il Comune può promuovere Accordi territoriali con altri Comuni e con la Provincia, in ragione della stretta integrazione e interdipendenza degli assetti insediativi e della sostanziale omogeneità delle caratteristiche naturali, ambientali e paesaggistiche dei territori comunali interessati.


2. Contenuti. Ai sensi dell’art. 9.4 del Ptcp, l’Accordo territoriale è necessario per l’attuazione delle previsioni del Psc relative ad Ambiti di nuovo insediamento del territorio urbano da strutturare, compresi in poli funzionali, così come individuati nella Carta unica del territorio. Nel caso di poli funzionali comprendenti sia Ambiti di nuovo insediamento sia Ambiti in trasformazione per i quali il Psc confermi l’attuazione delle previsioni del previgente Prg, l’Accordo territoriale provvede a specificare i livelli prestazionali da raggiungere per garantire l’accessibilità e la compatibilità ambientale nonché le opere infrastrutturali necessarie, tenendo conto delle previsioni attuative degli Ambiti in trasformazione confermate dal Psc. Gli Ambiti in trasformazione possono comunque essere attuati secondo le norme previgenti, in caso non intervenga un Accordo territoriale che li riguardi; qualora invece si renda opportuna una variazione degli strumenti previgenti, essa potrà essere approvata solo a seguito della conclusione di un Accordo.
Agli Accordi territoriali si applica, per quanto non previsto dalla Lr 20/2000, la disciplina propria degli accordi tra amministrazioni di cui all'art. 15 della L. 241/1990.


3. Perequazione territoriale. Gli Accordi territoriali possono prevedere forme di perequazione territoriale, anche attraverso la costituzione di un fondo finanziato dagli enti locali con risorse proprie o con quote dei proventi degli oneri di urbanizzazione e delle entrate fiscali conseguenti alla realizzazione degli interventi concordati.
Il Comune promuove l’applicazione della perequazione territoriale in coerenza con la pianificazione e programmazione provinciale.


Art.45 - Disciplina degli usi del suolo e definizione delle grandezze urbanistico-edilizio

1. Dominanti funzionali. Il Psc, per gli ambiti nei quali è suddiviso il territorio urbano, si limita a individuare le dominanti funzionali. Il territorio urbano comprende Ambiti misti, nei quali è dominante la presenza della funzione abitativa e Ambiti specializzati, nei quali è dominante la presenza delle funzioni economiche. Gli Ambiti costituenti o comprendenti i poli funzionali sono classificati come Ambiti specializzati. La gamma degli usi ammessi sarà definita dal Poc e dal Rue.


2. Superficie utile (Su). Gli indici perequativi sono espressi utilizzando il parametro Superficie utile (Su); fino all’entrata in vigore del Rue, che conterrà la precisa definizione di Su, il parametro si misura con le modalità stabilite dal vigente Regolamento edilizio comunale.


3. Superficie utile lorda (Sul). Le capacità insediative potenziali verificate dalla Valsat sono espresse con il parametro Superficie utile lorda (Sul), misurato in mq. La Sul è costituita dalla somma delle superfici lorde di tutti i piani fuori terra dell'edificio o degli edifici misurate al lordo di murature, locali di servizio, scale esterne. Il Rue definirà in maniera puntuale e definitiva questo parametro.


4. Volume. Qualora le indicazioni normative del Psc si riferiscano al termine volume, per esso si intende il prodotto tra la Sul come definita dal comma precedente e l’altezza dell’edificio. Il Rue definirà in maniera puntuale e definitiva questo parametro.